Su i risultati ottenuti dai nostri ragazzi nella Coppa Italia di Adria i pareri dei Maestri Ezio e Paolo sono discordi e non poteva essere altrimenti.

Secondo Paolo esistevano le premesse per poter portare a Livorno due\tre nostri ragazzi.

I risulati finali ci dicono che solo Giordana è riuscita a raggiungere questo traguardo e pertanto esiste innegabilmente un rammerico specialmente dopo la prova maschile nella quale quattro nostri atleti ( Gabriele Bino, Gabriele Fasce, Edoardo Zanello, Gianmaria Galassini ) erano entrati brillantemente nei sessantaquattro e con il tabellone che prevedeva, una volta raggiunti i trentadue un incontro fra due nostri atleti e quindi una semifinale sicura.

E’ assolutamente vero ma osservando attentamente l’andamento delle due gare possiamo notare che le nostre bravissime ragazze Giordana e Luisa sono state eliminate entrambe dalla spadista Muroni che in questo momento è una delle nazionali più in forma.

Incontrarla come ha fatto Luisa per entrare nelle sedici con il pettorale n° 11 non è certo un colpo di fortuna così come è capitato a Giordana ( dieci giorni complessivi di allenamento) con pettorele n°6 per entrare nelle otto.

Tenendo conto che la gara femminile comprendeva 199 partecipanti, quella maschile ben 355 e il livello degli atleti iscritti non possiamo considerare negativo il risultato complessivo.

Un discorso a parte merita al contrario l’aspetto tecnico tattico dei nostri ragazzi che alternano assalti perfetti ed entusiasmanti come quello portato a termine da Gianmaria con Vallosio, ad altri completamente monocordi , affrontati cioè eseguendo sempre la stessa azione o dalla stessa misura , anche quando è evidente la necessità assoluta di cambiare così come suggerito dal Maestro Paolo e dal sottoscritto.

Poichè questa caratteristica negativa è risultata comune, appare necessario che i ragazzi parlino con il proprio Maestro chiarendo i loro dubbi, CERCANDO NON SUBENDO l’aiuto tecnico per superare l’ostacolo di non saper applicare i suoi suggerimenti che, evidentemente, riguardano atteggiamenti ed azioni conosciute visto che chi li indica è lo stesso che le insegna.

Infatti, se c’è una Società dove si insegna un bagaglio tecnico molteplice, variegato, applicabile ai vari atleti che si possono incontrare e alle varie situazioni tecnico tattiche che si generano in un assalto alle quindici stoccate, questa è la nostra.

LAVORARE, LAVORARE, LAVORARE !!!!!!!!!