Non so che cosa passi nel cuore e nella mente di Gabriele, ma, conoscendolo, sono sicuro che ancora non si è reso conto dell’impresa che ha compiuto e della gioia che ha donato al suo maestro Paolo il quale è stato due giorni con il cellulare aperto in mano a seguire costantemente la sua gara.
Dieci anni or sono Gabriele affrontava la sua prima gara come “maschietto”.
Fu un terzo posto colmo di speranze che crebbero nello stesso anno in occasione dei Campionati Italiani di Rimini con il suo secondo posto.
Ricordo questo bimbetto che aveva il coraggio di chiedere scusa ai maestri per non essere riuscito ad eseguire, nell’ultima stoccata della finale, il filo di terza come gli avevamo suggerito, mentre la ragione vera era una contrattura alla gamba destra diagnosticata dal medico di servizio, con la quale aveva convissuto la parte finate della gara.
Caro Gabriele ora siamo noi che ti dobbiamo chiedere scusa ma devi comprendere che , nonostante tu sia un futuro ingegnere, nonostante i tuoi grandissimi successi e nonostante tu sia uno ( ma forse il) dei più giovani spadisti facenti parte della elite mondiale, per i tuoi maestri sei sempre il (nostro) bambino di Rimini.
Grazie e “ad maiora”.

Ezio