Per lo spadista le uscite in tempo sono indispensabili. Non è infatti possibile sostenere con esito favorevole un assalto di un certo livello tecnico senza utilizzare l’arresto sia diretto che di contrazione.

Si definiscono azioni di controffesa o arresti ogni colpo portato intenzionalmente durante l’azione di offesa dell’avversario.
Con le recenti variazioni dei tempi e della corsa della punta, la condizione che per avere ragione l’arresto di fioretto deve precedere di almeno un tempo il finale dell’attacco non ha più ragione di essere.
L’arresto può essere eseguito sia avanzando che arretrando.
Nei trattati e nei manuali si è sempre indicato come fattore discriminante la distanza fra gli schermitori cioè la misura, che è senz’altro ed evidentemente importante, ma esistono altre componenti tattiche senza le quali l’uscita in tempo rimane teorica.
Mi riferisco ai limiti fisici imposti dai tempi di reazione, di esecuzione,e a disposizione, ai movimenti di avanzamento e/o arretramento e soprattutto a chi li esegue .
Si definisce tempo di reazione il tempo intercorso fra lo stimolo visivo e l’inizio del proprio movimento.
Si definisce tempo di esecuzione il tempo intercorso fra la partenza dell’arma ed il suo impatto sul bersaglio.
Si definisce tempo a disposizione la somma dei tempi di reazione e di esecuzione.
Il tempo di esecuzione di una azione semplice varia da 150 a 250 ms a misura stretta; da 200 a 350 ms a misura di allungo.
Tenendo presente che il tempo di reazione è, nel migliore dei casi di 200 ms, il tempo totale di realizzazione di un arresto non può essere inferiore a 350 ms quindi:

Chi si difende arrestando da misura stretta è senza dubbio toccato.
Chi si difende arrestando da misura di allungo ha buone probabilità di toccare prima di essere toccato.
Chi si difende arrestando da misura camminando è in chiara posizione di vantaggio.

Durante un assalto due spadisti A e B sono uno di fronte all’altro a misura camminando ed A, conoscendo la tattica di B vuole arrestarlo.
Quali sono i problemi che deve risolvere?
Il primo e fondamentale, in che modo farlo partire. Esistono solo due possibilità.
1) Incalzandolo
2) Arretrando sul suo avanzamento.
Nel primo caso l’avversario attaccherà quasi sicuramente durante o subito dopo l’avanzamento di A e pertanto l’arresto sarà eseguito indietreggiando perché i tempi di esecuzione di un attacco da misura di allungo (è divenuta tale per l’avanzamento di A) non permetterebbero ne l’arresto in avanti ne a piè fermo.
Nel secondo caso l’arretramento di A ripristina la misura camminando temporaneamente resa di allungo dall’avanzamento di B e quindi l’attacco di B sarà per forza di cose preceduto da un passo avanti sul quale A eseguirà l’arresto in avanti.
Se poi l’arretramento di A è contemporaneo ad un legamento, ad esempio di quarta, l’attacco di B, sempre con passo avanti ed affondo, dovrà essere accompagnato da una finta ( seguita nell’intenzione di B da una cavazione) con il braccio armato più o meno disteso sul quale verrà eseguito l’arresto in avanti.
Indirizzo tattico da inculcare negli allievi.

Se sei tu che incalzi l’arresto sarà all’indietro.
Se è l’avversario che ti incalza l’arresto sarà in avanti.